24 September 2006

24.9 Il paese dei passeri bianchi

L'avreste mai pensato voi .. che poteva esistere un posto dove i passerotti invece di essere marroni potessero essere bianchi come la neve?? Ebbene ..i passerotti Tibetani lo sono.. ed ecco che nuovi personaggi esotici (ma allo stesso tempo casalinghi) possono abitare le favole dei vostri figli e nipotastri..
Siamo a Lhasa da quasi una settimana ormai, siamo arrivati un po stravolti, dopo un viaggio davvero rocambolesco, nascosti su un autobus che ha dovuto lasciare Golmund solo dopo il tramonto.. bah.. a mio parere una grande farsa (e c'e' chi qui direbbe che come al solito sono spavalda) comunque.. siamo arrivati a Lhasa dopo 20 ore di sterrato a 4500 metri di altitudine.. (le due cose insieme provocano una voglia di fare la pipi mai provata nella vita!!) e come nelle favole siamo caduti in un sonno profondo.. anzi piu che un sonno un letargo, visto che ancora non ci siamo svegliati.. sara che a confronto con quanto vissuto finora Lhasa e' extra rilassante! C'e' turismo ma non troppo.. quel giusto punto che ti fa finalmente trovare un piatto di pasta :) , c'e' un sole che riscalda e colora, ma non scotta, fa fresco ma non freddo e ovunque giri lo sguardo c'e' cielo, cielo, e ancora un sacco di cielo... dico che se uno ha una settimana di tempo nella vita per di qua ci deve passare.
insomma noi ci siamo e per la prima volta da non so quanto tempo ormai non stiamo pensando a quando ripartiremo...
Ho deciso di lasciare perdere tutte le riflessioni e i commenti politico sociali sulla presenza cinese in Tibet (rischio di farmi prendere la mano) e di dedicarmi solo a piccoli aneddoti ..
A Lhasa c'e' un gran da fare per le strade, tutti vivono all'aperto e c'e sempre un gran movimento.. a partire dagli eserciti di commesse che fanno la ginnastica guidata davanti ai centri commerciali alle 8 del mattino prima dell'apertura (chi ha letto 1984 di orwell forse avra' la pelle d'oca come ce l'ho avuta io) per arrivare ai calzolai che intrattengono i clienti (calzino in mano) mentre la colla fa il suo effetto, senza dimenticare i monaci, i pellegrini, i bambini i vecchi i lebbrosi, i turisti cinesi, gli yankee, gli straccioni, i cani, i mutilati, le mamme coi neonati e ogni sorta di essere vivente che costantemente gira e rigira e ririgira intorno a statue, colonne, templi, candele con questi mulini di orazione in mano, spingendoti e calpestandoti al primo indugio o al minimo tentativo di invertire il senso di marcia (dopo averti calpestato normalmente ti riconoscono, vedono che hai gli occhi a forma di dollaro e ti chiedono soldi!) Davvero impressionante.. se dovessi dare un giudizio cosi.. su due piedi.. direi che a prima vista il buddismo sembra una religione un po paranoica... come tutte d'altronde.
Nella piazza del Jokhang, il fumo degli incensi nasconde i pellegrini al matino presto.
Lhasa alla sera, dopo il temporale.
All'interno della nostra settimana tibetana abbiamo anche avuto modo di fare una piccola parentesi in una zona di montagna dove c'e' il lago salato piu alto del mondo (dicono), ovviamente il viaggio e' stato organizzato da uno dei tedeschi che abbiamo conosciuto nel viaggio verso Lhasa, che evidentemente non era in letargo.. cosi cammina cammina ci siamo ritrovati sul Namso lake, 4700 metri d'altezza (centimetro piu centimetro meno) di acqua salata! (gli amanti della geologia mi piacerebbe sentire una spiegazione..)
Piu che un lago sembra un mare.. visto che ha un bel colore turchese e delle vere simpatiche onde, le montagne che lo circondano erano spruzzate di neve cosi mi e' venuto in mente indovinate un po cosa?? la mia bella spiaggia pescarese con il gran sasso sullo sfondo.. dicono tanto del tibet.. ma l'abruzzo non e' mica da meno.. peccato solo per gli yak.. e per le pecore che dalle parti nostre si limitano a fare il formaggio e non ambiscono a diventare stelle del cinema.
Dopo aver visitato alla velocita' della luce il lago (che il conducente della nostra jeep evidentemente non deve aver apprezzato molto) ci siamo diretti verso un villaggio sperduto dove sorge uno dei monasteri piu conosciuti ed amati in Tibet, non posso raccontarvi molto del monastero, giacche' nelle 2 ore mattutine dedicate alla visita ho preferito fare allegramente colazione sul praticello davanti alla nostra tenda, ma vi posso dire che i villaggi visitati nel tragitto e le montagne viste rimarranno impressi un bel po nella nostra memoria.
Il tibet e' un paese pieno di contraddizioni, o di diversita' se volete.. dove i cinesi sono passati tutti hanno capito l'importanza del denaro, dove i turisti sono arrivati molti hanno perso la vergogna e parte della dignita, ma dove sono rimasti tranquilli per i fatti loro, a scaldarsi con la cacca di yak e spalare neve per 9 mesi all'anno le persona hanno davvero dei grandi occhi e dei bellissimi sorrisi. E la curiosita che anima i loro volti noi la perdiamo all'eta di 6 anni...
Eccoci qui, in tibet, tra questi cowboy un po mongoli con le moto equipaggiate come cavalli, e le donne dalle lunghe trecce,che decidiamo dove andare, cosa fare .. e (io personalmente) che pensare... L'ultima idea di Roger e' stata quella di fare Lhasa - Katmandu in bici.. tanto sono solo 800 km.. con un paio di passi di montagna a 5000 m... eheheh ma le mamme possono stare tranquille... che le donne dappertutto nel mondo alla fine riescono a fare la stessa cosa : far ragionare anche solo per pochi secondi gli uomini!!
Un abbraccio forte
Spero di raccontarvi piu cose la prossima volta, fuori dal letargo!!
lau

24.09 Potala, Llac Namtso i de nou a Lhasa


POTALA

Primerament cua ben organitzada i mostra de passaport per prendre tanda. Tot un mati per aconseguir el tiquet que ens permetra l'endema al mati a les 12:40 en punt, entrar al Palau de Potala, previ pagament de 100 yuen que van directament a les arques de l'estat (a Beijing, el Madrid de la zona).

La Laura fent cua al costat d'un simpatiquissim xines que irradiava l'alegria propia del tipic individu han!

Potala es impressionant des de fora. La seva presencia es nota des de qualsevol raco de la ciutat. Es un temple-muntanya de 118 metres d'alcada que ens fa obrir la boca cada mati i cada capvespre que voltem per Lhasa.
En canvi, la visita de l'interior ens deixa un pel decebuts. Tot fosc, sales i sales decorades i les tombes dels Dalai Lames. Interessant pero finalment crec que la part oberta al guiri es un 5% del Palau. Hem vist les sales on suposadament estudiava i dormia l'actual Dalai Lama, pero ell no hi es.... fa 50 anys que no hi es, i ho tenen tot forca net, gens de pols en tant de temps... deu ser feina d'algun monjo.

NAMTSO
L'endema de Potala vam sortir amb una furgo llogada (entre 8 guiris, Uri, Gal, Mariska, Arko, Olaf, Barbara i nosaltres 2) per visitar el Llac Namtso i el monestir de Retin.
El Namtso es un llac salat, sagrat pels tibetans, situat a 4.630mts. L'entorn es al.lucinant: ens trobem davant d'un gran llac natural, envoltat de muntanyes nevades, yaks, tendes de nomades i... turistes, pero no en exces.
Els xinesos diuen que el llac mes alt del mon...marketing, perque de fet no ho es, pero 'se non e' vero, ben trovato'.

Despres, cap a Retin. Aquest monestir sembla ser on li agradaria viure al Dalai Lama si tornes al Tibet, en detriment de Potala. Segurament, pero, ho va dir abans de la revolucio incultural, ja que el monestir era bonic, gran i majestuos abans dels 60, pero ara poques parets i sales queden dretes. Esta situat en una bonica vall a 4.200mts, envoltat d'arbres, turons nevats, petits temples, un riu.... i una oficina del govern central que tot ho controla (inclosos nosaltres, passaport en ma' abans d'arribar-hi). Passem la nit acampats a tocar del monestir.
L'endema el visitem, amb la companyia d'un monjo simpatiquissim que ens ensenya totes les reliquies i ens explica qui representa cada figura.
Turbulenta historia la d'aquest monestir, que ara no explicarem per no carregar massa. Qui vulgui que busqui :)

JOKHANG
I de nou a Lhasa. Avui hem entrar al Monestir de Jokhang.
A la sala principal s'hi troba l'estatua de Buda de Jowo del que se'n desconeix del cert l'origen. Alguns Tibetans sostenen que l'estatua es va formar per ella mateixa, sense concurs de cap artesa' o escultor. En qualsevol cas, l'estatua es visita obligada de tots els tibetans com a minim un cop a la vida, i us asseguro que n'esta ple de peregrins tibetans. Volten tot el temple, volten la sala principal, s'agenollen davant el buda i fan girar molins d'oracio.
Aquest temple, el mes antic del Tibet, edificat el l'any 650, tambe va rebre els estralls de la revolucio 'cultural', pero conte' les estatues budistes i les decoracions mes boniques i treballades que hem vist fins ara.
Si be Potala impressiona mes per fora que per dins, tot el contrari passa amb Jokhang, pero com que no es poden fer fotos a dins, nomes us podem ensenyar fotos dels exteriors, com la d'aquesta gata pretesa per un gatot mandros que a la primer 'no' d'ella, s'ha retirat a jeure.

Vista de Potala des de la terrassa de Jokhang.

21 September 2006

20.8 LHASA

Hem arribat a Lhasa.


Despres d'un epic viatge de mes de 20 hores d'autobus per l'altipla Tiberta' vam arribar a Lhasa el passat dilluns (18) a la tarda.
Ens hem passat 2 dies passejant pels seus carrers plens de peregrins i turistes. Alguns peregrins que insisteixen en girar i girar al voltant de tot allo que consideren sagrat, sigui un temple, un chorten o un molinet, i altes peregrins que s'aixequen, s'agenollen i s'estiren repetidament fins a deixar el terra on es postren ben lluent. Passejant mirant el terra, pots entendre on es que preguen els peregrins. Els serveis de neteja els hi estan ben agraits.


I per alta banda el turisme del capullo, l'insensible, el mal educat i bord que trepitja i s'atura a la zona d'oracio del peregri, quan aquet es dret, el que gira cotra-direccio obstaculitzant el peregrinatge o el que fa fotos amb una reflex de 3Kg. amb objectiu tamany telescopic directament a la cara dels tibetans o els monjos i es molesta quan li demanen diners.
Tambe hi ha turistes discrets, potser la majoria, pero no destaquen (com hauria de ser sempre).


Lhasa ens esta encantant !
Molts carrers (del centre) plens de mercats i taxis-bici. Les cases, contrariament al que ens pensavem, mantenen un estil clarament tibeta i sembla que els xinesos han entes que aqui radica la bellesa de l'antiga ciutat prohibida, i comencen a construir edificis nous mantenint l'arquitectura original de la ciutat.

Ara, d'aqui a una estona, visitarem Potala i dema al mati marxem de tour amb una furgo que hem llogat (amb xofer) entre 2 israelians, 2 holandesos, una suissa, un alemany i nosaltes dos, cap al Namtso Lake i a visitar alguns monestirs de la zona.
Espero poder penjar fotos aviat.
Salut !

16 September 2006

16.9 QINGHAI

Hem entrat a la provincia de Qinghai.
Despres de Langmusi, vam passar per Xiahe (encara a la provincia de Gansu, costat Oest) on hi ha un monetir budista enorme amb mes de 3000 monjos. Es com una ciutadella tota plena de personatges amb els cabells curts i vestits de grana. Al voltant del monestir hi ha milers de rodes d'oracio que els peregrins fan girar sempre en sentit horari, i tambe uns temples punxeguts blancs (Chorten) al voltant dels quals, els mateixos peregrins, donen voltes i voltes obsesivament sempre en el sentit de les agulles del rellotge (vist del cel, s'enten). Una vegada mes, la devocio per la religio ens sorpren. A les 5pm, centenars de persones volten per les rodalies fent girar molinets o rodes, o be girant ells mateixos al voltant de monolits o del monestir sencer.
Efectivament ens sembla una religio una mica paranoica, pero quina no ho es?
A Xiahe, l'endema, prenem un bus cap a Xining, la capital d'aquesta nova provincia que trepitgem. 7 hores de bus per uns paisatges que ens apropen cada vegada mes cap al desert que s'escampa per tot el Nord-Oest de la Xina.
Qinghai es una provincia enorme de 720.000 km quadrats (Italia en te 300.000 i Espanya 500.000) i hi viuen 5,3 milions de persones. I direu: - Com pot ser que siguin 1.300 milions de xinesos i en una extencio gran com Alemanya nomes n'hi hagi 5,3 ??
Doncs com a tot arreu, s'apreten alla on hi ha mar i diners: - Au ! Tots a Shangai, Beijing i Hong Kong, que com mes apretats, mes atabalats !
Pero tambe s'ha de dir que Qinghai es gairebe tot desert, alt i fresquet, pero desert al cap i a la fi. Es un lloc amb dunes, muntanyes marrons i alguns grans llacs. El paissatge fa pensar en la proximitat de paisos com Pakistan o Kyrgystan (a 2.000 Km d'aqui pero relativament aprop).
A Xining ens hi estem 2 hores, just per comprar un bitllet de tren nocturn (amb bons llits) cap a Golmud, una ciutat envoltada una vegada mes de muntanyes desertes i tonalitats ocres.
Ens engresca el fet que sigui una porta d'entrata al Tibet. Finalment som a l'avantcamera d'aquest pais d'alguna manera agermanat amb Catalunya, amb les petites diferencies que enlloc de Pirineus tenen l'Himalaya, enlloc del Ricard Maria Carles, tenen el Dalai Lama (exiliat, aixo si, com hauria d'estar en Carles), i enlloc d'espanyols, tenen xinesos.
Des de Golmud sortirem dema a la tarda cap a Lhasa. Prendrem un bus que, si tot va be, al cap de 20 hores i dos passos altissims de muntanya ens deixara a la capital del Tibet.
Aixi doncs, dema creuarem la desolada i considerada regio mes alta del mon: el Nord del Tibet, amb carretera i via de tren per sobre dels 5.150mts.
Fins aviat !

13 September 2006

13.9 Kloppete kloppete





Carissimi amici,
e' davvero tanto tempo che non scrivo.. o almeno tanto rspetto a tutte le cose che sono successe e che vorrei raccontarvi!
Intanto voglio ringraziarvi di cuore per tutti i messaggi che mi scrivete, per le cose belle che mi rccontate, che mi fanno sentire a casa anche qui nella steppa e per il coraggio che mi date con la vostra approvazione.. quando ho iniziato questo viaggio ero sicura di quello che stavo facendo, visto che si trattava di un sogno che cresceva dentro di me da tanto.. ma si sa.. la nostra societa e la nostra cultura non approvano troppo questi "colpi di testa" e spesso il giudizio di quelli che ti dicono che sei una sballata e che sara difficile riinserirti nel mondo reale (il cosiddetto mondo reale) ti butta un po giu.. alla fine quello che ho capito e' che quando qualcuno e' impegnato nella sua ricerca personale, e crede in quello che fa, e gode di quello che vive, riesce anche a rompere i muri del conformismo.. questo mi da molta energia, perche infondo per realizzare i propri sogni basta lasciarsi la possibilita di averne (di sogni) , non credo che fare questo viaggio (compreso il reinserimento:) )sia piu difficile di resistere alla quotidianita' di 8 ore lavorative davanti al computer, o del dover badare a una famiglia.. anzi.. quindi auguro a tutti voi di godere della vostra ricerca personale.. che di energia ne abbiamo tutti abbastanza.. basta capire dove indirizarla..
Bene.. dopo questa divagazione filosofica (non vorrei sembrare presuntuosa.. sono solo rimasta tanto colpita dalle vostre mails) passiamo alla cronaca!
Come dicevo sono successe mille cose.. provero' a lanciare qualche immagine.. stile videoclip.. che senno passo la notte in Internert.
Siamo a Langmusi.. villaggetto rurale perduto nel nord del Sichuan, dopo la tremenda e caotica Cheng Du siamo scappati a nord e abbiamo fatto una prima tappa a Songpan, altro villaggetto un po meno rurale e molto conosciuto tra i viaggiatori qui in Cina per i suoi famosi trekking a cavallo,
io che ultimamente mi sono appassionata molto al tema dei cavalli e il mio prode compagno (che si appassiona facilmente a qualsiasi sfida, soprattutto se fisica) abbiamo deciso di lanciarci in un trekking di tre giorni destinazione Ice mountain.. una montagnotta di 6588 mtri (che qui e' assolutamente convenzionale) con un bel ghiacciaio a corredo.. risultato.. ci siamo ritrovati in una specie di carovana di sfigati.. 7 turisti, 7 guide e 3 cavalli di supporto per portare cibi e tende.. abbiamo cavalcato o meglio siamo stati seduti a cavallo per 3 giorni su e giu per le montagne.. senza newssuna possibilita di decidere come e dove andare, senza avere quasi bisogno di toccare le redini e con dei ragazotti (le guide avevano tipo 18 - 20 anni) che trattavano noi uguale che i cavsalli.. ci davano da mangiare e da bere 3 volte al giorno e ci gridavano "now go!" o " now sleep" davvero traumatico!~ I paesaggi erano bellissimi e magari qualcuno che non era mai andato a cavallo avrebbe anche potuto godere dell'espdrienza.. ma se ami i cavalli e hai vagamente intuito la sensazione di liberta che va associata vi assicuro che era da morire di disgusto.. a testimonianza allego una foto che dimostra la brutalita con cui queste povere bestie vengono trattate.. per ferrare un povero cavallo (che era piu un mulo che un avallo) lo hanno legato ome un salame e tre persone ci si sono sedute sopra mentre altre 2 cercavano alla bell'e meglio di appiccicare un ferro...
Bene.. siamo scappati da Song Pan con un odio per i cinesi nel cuore, per la loro totale mancanza di rispetto nei confronti di tutto.. la natura, gli animali e perfino gli esseri umani.. e haivoglia a dire "e' un'altra cultura bisogna utilizzare altri canoni" si vede benissimo che quando vogliono i canoni "giusti" li conoscono e li sanno applicare.. semplicemente e' un popolo che sta crescendo con come unica divinita' il dio denaro .. e i turisti per loro sono ne piu ne meno che carne da macello...
Arriviamo a Langmusi.. tibetana, piccola povera sporca e sderenata come poche citta.. ma sorridente disponibile e di grande cuore.. mircolo? No, semplicemente qui non sono arrivate tante influenze dall'occidente, e i Tibetani (che sono davvero un'altra razza) riescono ancora a vivere una vita semplice senza nemmeno chiedersi se hanno abastanza.. Visto che siamo testri e le sconfitte non ci piacciono abbiamo deciso di tentare di nuovo la sorte e siamo di nuovo partiti a cavallo verso l'altipiano che circonda la citta, stavolta eravamo solo in 2 con una guida, talmente tanto gentile che quando ha visto che il cavallo che miaveva dato era un po troppo pigro per i miei gusti mi ha offerto di guidare io il suo.. dico.. ma ci rendiamo conto?? e' stato quasi come scambiarci le mutande!!! abbiamo vissuto un'esperienza incredibile galoppando liberi in favolose praterie, tra le pecore e gli yak che scappavano al nostro passaggio e le aquile che ci guardavano dall'alto! Abbiamo dormito con i nomadi nelle loro tende, ci hanno accolto con grandi sorrisi e ci hanno offerto tutto cio che avevano, oltre che l'intimita' della loro vota quotidiana. E cosi siamo stati pewr 3 giorni mangiando yogurt di Yak e burro di yak fuso nell'acqua calda, dormendo in tende fatte di lana di Yak, riscaldate da fuochi alimentati di merda di yak, con coperte di lana di... Yak! lampade che andavano ad olio di Yak etc etc... qui si va avanti con gli yak.. mezzo di trasporto e sopravvivenza unico e generoso! (in realta si vede anche qualche moto, che essendo equivalenti ai cavalli vengono corredate di coperte sulla sella e fronzoli al pari che i cavalli!) E' incredibile quanto queste persone si siano sapute ingegnare per vivere meglio.. ci e' venuto spesso in mente che se solo avessero a disposizione.. non dico tanto ma.. un moschettone, un rastrello, una cariola.. saprebbero valorizzarli in modo incredibile.
Ci siamo sentiti piccoli piccoli, e fortunati fortunati, e abiamo cercato di ricambiare un po della loro ospitalita' con sorrisi, o mostrando foto, o facendo qualche battuta mimica... eheh.. la prossima volta che vengo qui mi prto una caterva di opinel e pinze per stendere i panni... apparte gli scherzi e' stato davvero incredible! Roger si e' scoperto u ottimo cavallerizzo e io ho finalmente coronto il mio primo 4000 (anche se ho saltato il primo 3000.. ma non badiamo a questi dettagli) infatti abbamo anche avuto la possibilita' di salire su una bella montagnotta, belloooo!
Oggi ci siamo rifocillti a suon di hamburger (di Yak) e domani continuiamo il nostro viaggio verso nord, alla volta di Xiahe, pare che ci sia un monastero dvvero bello li! Il capitolo sui monasteri e soprattutto sui monaci e' molto lungo.. rimndo alla prossima puntata.
Un abbraccio forte
Laura

13.9 Langmusi (entre Sichuan i Gansu)

Hem passat la darrera setmana a cavall !!

Com ho sentiu. Jo no em veia sobre un cavall mes de 3 hores seguides, pero les ganes de coses noves, el temps, el repte (sempre aquella cosa de veure si n'ets capas) i els paissatges em van animar (... be i la Laura tambe).
A Songpan, despres de visitar Huanglong, vam contractar un trekk a cavall de 3 dies. Ens van donar uns cavallets que, pobrets, no caminaven ni a cops de bara.
Songpan ha esdevingut popular des de fa 5 anys pels trekks a cavall, i ho han "turistificat" una mica massa.
El 2n. dia vam vam pujar fins al peu d'una muntanya simbolica de la zona, pero els nuvols no ens van acabar de deixar veure massa cosa. Els cavalls s'arrosegaven.
D'aquesta experiencia no en destacarem gran cosa.
Diferent ha estat la 2a. part de la setmana.
El dia 9 vam viatjar de Songpan a Langmusi (cap al Nord pel qui busqui al Google Earth). Langmusi es gairebe tot tibeta'. Estema a 3.300 mts envoltats de caps i turons herbats.

Aquesta vegada el trekk a cavall passa per zones espectaculars de "grassfields", visitem nomades tibetans que viuen dels yaks i cabres, els cavalls responen i el guia es un tibeta encantador amb qui ens comuniquem amb unes fotocopies de preguntes i respostes traduides.

Hem dormit 2 nits en una tenda de nomades tibetans, envoltats de bestiar al que estem poc acostumats, conduint yaks cap a les proximitats de la tenda (impressionant com un petit ramat de yaks d'entre 200 i 500 Kg. em feien cas, a base de crits i pedrades !), fent tasques domestiques (ens acollien pero no ens deixaven sense fer res) i campant per les rodalies embriagats de contrastos, colors i sensacions.
La tenda es a base de llana de yak. L'aire fred corre arran de terra gelant-nos la ronyonada. Presideix l'entrada (just a l'esquerra) un munt de merda seca de yak: l'unic combustible que tenen. I es realment eficac, i encara que costi de creure, no fa gens de pudor.

El que fa la mastressa de casa cada mati, es recollir la merda fresca dels yaks que han dormit prop de casa (quasi tots pq se'n cuiden de recollir-los al vespre) i quan en te prou (ben be 2 o 3 cistells de 30 Kg plens) la reparteix per terra amb les mans. Tota la caca, ella sola, l'escampa cobrint uns 30 o 40 metres quadrats de terreny. Un cop sera seca, cap a casa, a la pila.
D'aquesta tasca tambe me'n van voler fer particep, pero amb allo que no entens el tibeta, me'n vaig escapar tiomfant !

La mastressa (unica indiscutible cap de la familia i portant a toc de pito tots els homes) despres de tant fresca tasca, muny les famelles yak, va a collir aigua neta a uns 300 mts de casa, fa yogurt de yak (per cert, bonissim), mantega de yak (base del tsampa, pasta que faria competencia a la millor de les power-bar), cuina, nateja, fa cordes amb la llana dels yak, cus i no para quieta ni 2 minuts... i tot, absolutament tot, amb un somriue dels que encomana.

A cavall hem trotat i galopat per la plana amb un fred tallant i aire sec a la cara. L'esquean be, i realemt he gaudit molt de l'experiencia... segur que l'entorn ajuda.

TSAMPA ??
El nostre guia, 44 anys, 3 fills (de 22, 20 i 17 anys) i 2 nets... ehem...
Amb les mateixes mans que posava la sella al cavall, amassava el tsampa: tot natural, organic i moooolt nutritiu !
Nota: en aquestes terres es duu a terme una ceremonia especial. Quan un familiar es mor, el tallen a trossets i el porten al cim d'un turo' que el Lama ha dit que es adequat. Voltors enormes i agulies se'n cuiden de tornar el cos esquarterat al cel, assegurant una reencarnacio' satisfactoria de l'anima.
Pero, el turisme xines en massa d'aquest juliol i agost (acostant-se fins a veure ben d'aprop la carnisseria, induits per un morbo visceral) ha fet refusar als rapinyaires d'acostar-se a l'indret.
Quan el cos es refusat pels voltors, el cos no torna al cel i l'anima del mort, es reencarnara' en algun mal animalot.
Lamentablement, els primers interessats en mantenir el budell-show per reclamar turisme son els monjos budistes del temple de Langmusi (mentre ragi la mamella....).
A tot arreu hi couen fabes, que diuen a les espanyes.
Nosaltres ens hem limitat a veure algun rapinyaire sobrevolant dubtos els cims dels turons.

04 September 2006

04.9 HuangLong (Sichuan) (ITA)



Oggi siamo andati a vedere un parco nazionale in cui ci sono un sacco di piscine naturali di carbonato di calcio, davvero bello, ovviamente montato alla cinese ovvero stile dysneyland.. 20 euro (che qui il costo di 20 pasti) per un circuito di 5 km su passarelle di legno, senza poter uscire nemmeno 10 cm dal percorso indicato con un milione di cinesi gridando dappertutto sputando e spingendoti per fare la foto piu bella... uff.. un po stressante, ma per fortuna dalle 8 alle 10 di mattina c'eravamo solo noi nel parco e abbiamo potuto godercelo!
Noi si continua verso nord, siamo venuti in un posto che si chiama Songpan perche' tutti dicono che si fanno delle belle camminate a cavallo qui, ma io ho gia annusato un'atmosfera di "fabbrica da passeggiate a cavallo" che non mi e' piaciuta per niente e forse piuttosto di trovarmi 3 giorni in fila indiana con cavalli che neanche sanno piu cosa significa essere guidati da un cavaliere preferisco rimanere con la mia visione idilliaca di cavalcate selvagge sui pirenei francesi.. non ho ancora deciso.. ma piu vedo i cavalli per strada che vanno a testa bassa e piu ci penso, forse andiamo ancora piu a nord, in una piccola piccola cittadina che si chiama Langmusi, dove sembra che il turismo non sia arrivato e si puo chiedere ai nomadi di fare delle passeggiate con loro.. l'idea di galoppare per le praterie e le steppe dell'altipiano tibetano e' troooppo irresistibile, Roger mi asseconda in questo desiderio, i cavalli non lo fanno impazzire, ma gli piace quando mi entusiasmo per qualcosa e poi sa che lo aspettano 2 mesi di trekking sull'himalaya, tra Tibet e Nepal, e avra' abbastanza tempo per sfogare le sue smanie di montagna!! :)

04.9 HuangLong (Sichuan) (CAT)

HuangLong es un Parc Nacional declarat Patrimoni de la humanitat per la UNESCO. Aixo, lluny de protegir qualsevol entorn, desboca un turisme de masses, amb grups guiats de 20 o 30 individus, autocars i mes autocars.
Nosaltres hi hem arribat a les 7:30 del mati, aixi hem evitat, durant les primeres hores, les hordes de chinesos que empenyen, fan rots i escupen a terra constantment, previa escurada sorollosa de gola.
El parc esta molt muntat pel turisme i son molt guapes les piscines que durant anys han anat formant les deposicions calcaries. Els reflexes de les aigues cristal.lines sota el Sol dona el nom al llac dels 5 colors.

03 September 2006

03.9 Chengdu i Panda

A Chengu, primerament mengem pizza, pasta i un bistec !
Hem passat 10 dies sense repetir llit i sense menjar res que no fos asiatic. Us asseguro que es dur !
La ciutat no deixa de ser una ciutat i com que a mi no m'agraden massa les ciutats, doncs que voleu que us digui: fum, soroll, cel poc transparent, edificis alts, gent que es baralla, cotxes, motos i bicis que surten per davant, darrera i per sota...
Dificilissim trobar un taxi, pero aconseguim moure'ns tot i que ningu ens enten massa i ens parlen en un xines fluid talment com si els haguessim d'entendre. Es sorprenent com els costa captar que no sabem parlar xines ! Ells van parlant, i tu fas cara de no entendre res, i ells insisteixen. No crec que hi hagi cap pais al mon on sigui tan dificil de comuncar-se. Ja m'ho deia el Pep quan hi va venir l'any 2000 !!
El millor de Chengu (o el que mes ens ha agradat) son els tendres Pandes. Hem visitat un centre de reproduccio i un zoo tot per ells. Estan com reis !
Els hem vist dormint i menjant (de fet sembla que no fan res mes, pq cardar es veu que ben poc, nomes amb qui els hi agrada i maxim d'ereccio 30 segons...) i hem vist bebes-panda a la incubadora. Molt tendre, ohhh !!

Hem descansat 4 dies a Chengdu a l'estil Panda (menys per allo dels 30 segons) i avui 3 de setembre hem arribat a SongPan, mes al Nord.
Finalment hem pogut actualitzar el blog !!!
Salutacions !

02 September 2006

02.9 Cheng Du.. di nuovo metropoli

Eccoci di nuovo nella cina metropolitana, dopo piu di 10 giorni errando nelle campagne di Yunnan e Sichuan, passando la maggior parte delle ore di luce della giornata su un autobus, mangiando le cose piu assurde del mondo (le scatolette di noodle istantanei sono diventate le nostre migliori amiche) e soprattutto facendo il check out ogni santa mattina (che incubo) abbiamo deciso che era arrivato il tempo di fermarci e riposare! Cosi' prima di avventurarci in Tibet abbiamo deciso di passare qualche giorno in una citta.. della serie "albergo con lenzuola profumate (ehm), internet e cibo occidentale" .. ed e' cosi' che siamo arrivati a Cheng Du.. 4 milioni di abitanti, un caldo feroce ( dopo i 14 gradi di Litang non male) uno smog e un'umidita' che Milano a confronto sembra Cortina D'ampezzo.. un caos, dei fiumi di persone per strada che si calpestano (nel vero senso della parola) e si insultano oltre qualsiasi immaginazione, una corruzione che fa spavento (non vi di i dettagli che mi e' passata l'ultima incazzatura da solo poche ore), difficolta di spostamento (trovare un taxi nelle ore diurne e impossibile e andare a piedi peggio) , difficolta di comunicazione... ufff
Ma non credete che la cina non sia bella, anzi... e' solo che ci vuole tanta di quella pazianza qui (a meno che non si viaggi con un tour organizzato o non si sia milionari) .. mamma mia! Non ce lo aspettavamo proprio! Inoltre con il fatto che i cinesi sono assolutamente nel boom consumistico piu spudorato risulta davvero molto difficile avere qualsiasi forma di comunicazione che non sia con la calcolatrice alla mano!
Questa calma e pazienza, questa cultura millenaria, l'acchiappare le mosche con le bacchette, lo yin e lo yang, il balsamo di tigre... confucio, mao.. non so proprio dove sono finiti i cinesi di una volta.. rimangono solo un po di signori in bicicletta (e si tolgono la maglietta mostrandole panze bianche mentre pedalano) e qualche lustrascarpe.. per il resto sono ragazzi con i capelli punk che si sfidano a battaglie con il telefonino, adulti che si gridano per strada, ricconi con la macchina grande che fanno i prepotenti, gente ad ogni angolo di strada che gioca a dadi (in realta un gioco cinese tipo la dama ma mooolto piu complicato) a soldi,e soprattutto una poca voglia di capirti e ascoltarti che fa spavento (immaginatevi la sceneta di Laura che entra in un alimentari con un dizionario, indicando alla commessa la parola latte... la commessa non capisce.. Laura improvvisa cosi', su due piedi una mucca con tanto di muggito e gesto del mungere.. la commessa che evidentemente non ha mai visto una mucca in vita sua (lo so che non sono una grande attrice ma una mucca non e' un personaggio complicato da interpretare) a quel punto invece di ridere preferisce dire che non hanno latte.. menomale che grazie alle doti di sensato senso da casalinga che ho ereditato dalle donne di casa anche tirando a caso sono riuscita a beccare uncrtone di latte ( e non di soya!) in mezzo a una parete di cartoni colorati! (grazie memme e memme delle memme!)
Insomma... la cina
Anche internet e' super complicato, ti danno la linea e te la tolgono come vogliono, cosi capita che scrivi per 2 ore e perdi tutto ( il povero Roger e' disperato).. cosi anche oggi parto con questo invio, un messaggio a meta.. ma meglio di niente! Domani andiamo a song pan, 350 km a nord, dicono che si possono fare belle passeggiate a cavallo da quelle parti! Vediamo se almeno con gli animali ci riusciamo a capire! :)
Un bacione forte a tutti voi!
scrivete!
Lau

01 September 2006

01.9 Kanding, Chengdu (Sichuan)

Vam deixar Litang el mati del dia 27, i despres de 12 hores varem arribar a Kanding completant d'abobinable distancia de 205 Km. !! COM UN LLAMP !!
Sort que el viatge el compartim amb 2 italians residents a Australia molt simpatics que vam coneixer a Litang: l'Antonio i el Marco.
A Kanding dormim en un hotel on a les 3am hi ha crits i corredisses... creiem que s'hi desenvolupa un cert oci-negoci nocturn.
L'endema marxem cap a Moxi per visitar el Gongga Shan, una muntanyota de 7556 mts. la mes alta de la Xina (fora del Tibet) amb una llengua glacial que arriba fins a la cota 3.000 (molt avall).
A Moxi visitem aquesta glacera, hi caminem una estona per sobre, pero la muntanya no es deixa veure: nuvols i mes nuvols.
De totes maneres aqui va una foto artistica de la Laura !

I el dia 30 viatgem de Moxi cap a la capital del Sichuan, Chengdu.